Come si recensisce il buio? Come commenti uno spettacolo che non hai visto, bendato com’eri dal foyer alla poltroncina a cui ti hanno accompagnato?
Racconti lo sgomento iniziale, il distacco dagli altri spettatori per tuffarti in quell’oscurità – e necessariamente affidarti alla tua guida – o scrivi della morte di Giulio Cesare, sanguinosamente avvenuta al tuo cospetto e di cui sai tutto, moventi, mandanti, sospetti, respiri, grida, vaticinii? Che questo ti ha raccontato lo spettacolo.
Questo ti ha restituito un cast di attori memorabile e la regia di Mimmo Valente che ti ha letteralmente diretto insieme ai protagonisti. Tu attore cieco tra attori ciechi.
La due giorni ai Musei Capitolini, Centrale Montemartini del 25 e 26 maggio di “Teatro al buio” che ha dedicato varie repliche a “La morte di Cesare” durerà per tutta la vita negli animi dei tanti partecipanti.
Ricorderò lo spettacolo nei minimi particolari e lo sforzo di entrare (e rimanere) in una dimensione che sfida la concentrazione, che raggomitola il senso della storia con tutti i sensi, soprattutto quelli che a teatro lasci al guardaroba e rivai a prendere a fine primo tempo o ai saluti finali.
Un onore essere stati invitati dall’Associazione Museum, dalla Presidente Maria Poscolieri e dalla Vicepresidente (preferisco amica) Diana Pellegrini.
Un piacere essere stati presi per mano dagli Artisti. Grazie a voi non ci siamo persi.